Microplastiche è la parola probabilmente più sentita e utilizzata nel 2019 complici i grandi sconvolgimenti climatici di cui siamo tutti non solo testimoni e vittime ma anche, spesso, inconsapevolmente complici.
Scoprite allora tutto sulle microplastiche e su come ogni giorno, anche i nostri gesti più quotidiani e banali possano danneggiare irreparabilmente il nostro pianeta.
Microplastiche definizione
Il termine microplastiche è costituito da un prefisso in questo caso dimensionale, “micro” che indica misure 1.000 volte più piccole di un millimetro, mentre il termine “plastiche” è molto generico e si riferisce a un polimero.
Questo polimero è una grossa molecola assemblata da unità più piccole. E’ paragonabile a un insieme di mattoncini LEGO che uniti formano un blocco più grosso. In fase di produzione può essere deformato plasticamente attribuendogli una forma definita.
Sono polimeri il poli-ETILENE (PET), il poli-PROPILENE (PP), il poli-VINILCLORURO (PVC), il poli-ESTERE (PE), il poli-CARBONATO (PC), il poli-URETANO (PU), la poli-AMMIDE (PA). Altri polimeri sono il nylon, la gomma, il silicone, la cellulosa, le proteine, l’amido e i carboidrati.
Se ci pensate anche ad un impasto di acqua e farina si può attribuire una forma definita, per esempio di spaghetto, e una volta asciugato beh, siamo italiani ognuno ci metta il sugo che preferisce.
Microplastiche e ambiente, qual'è il problema
Le microplastiche vengono considerate altamente inquinanti a causa dell'incapacità dell'ecosistema di degradare questi polimeri trasformandoli in sostanze base che possono essere utilizzate in altri cicli di vita.
Un confronto interessante per comprendere meglio questa criticità può essere fatto con la pasta. Pensate ai carboidrati della pasta come a un blocco di LEGO che viene smontato dagli enzimi digestivi in mattoncini più piccoli adatti a essere utilizzati nei vari cicli metabolici del nostro organismo.
Ecco, non esistono sul pianeta terra enzimi che possano digerire il poli-ETILENE, il PP, PVC, PE, PC, PU, PA, ecc. che quindi restano “indigesti” ovvero non biodegradabili.
Solo un ciclo chiuso che ne preveda il recupero può permetterne il reimpiego e quindi evitare che del nuovo PET possa essere sintetizzato.
Microplastiche cosmetici
L’industria utilizza polimeri sotto forma di granulato, questo può essere confezionato, aspirato, travasato, messo in fusori, colato, iniettato, spruzzato negli stampi dove raffredda e prende la forma finale.
L’inerzia alla degradazione del granulato è stata sfruttata nel settore cosmetico per la creazione di prodotti volti ad effettuare un’abrasione più o meno leggera. Basta pensare agli scrub per la pelle di viso e corpo, ai dentifrici con microgranuli capaci di rimuovere meglio residui di cibo o batteri, ai saponi e lavamani dall’alto potere detergente.
Molti dei microgranuli di questi prodotti sono realizzati in polimeri plastici e, una volta che si risciacquano, scaricano nel sistema idrico enormi quantità di microplastica che vanno ad aggiungersi a quelle già presenti nell’ambiente a causa dell’incuria e dell’assenza di senso civico dell’uomo.
Le microplastiche di scrub, dentifrici e saponi si sommano così ai sacchetti, alle bottigliette e i mozziconi abbandonati nell’ambiente aumentando in maniera esponenziale l’effetto negativo sull’ambiente.
Ogni volta che ti lavi le mani con 7-10 gr. di lavamani abrasivo, butti 1-1,5 g di plastica nello scarico. Un dato spaventoso e inquietante, vero?
Per fortuna, oggi esiste una soluzione: utilizzare lavamani con microgranuli vegetali privi di impatto sull’ambiente. Se ora il loro utilizzo è riservato alla tua coscienza, il prossimo anno sarà obbligatorio per legge.
Microplastiche soluzioni
Da Gennaio 2020, le aziende che producono cosmetici non possono più commercializzare prodotti con microplastiche. In alternativa verranno utilizzati prodotti cellulosici o in cui sono presenti granuli vegetali che derivano dalla macinazione dei residui della frutta a guscio.
Le caratteristiche fisico-meccaniche di questi prodotti saranno diverse, il loro aspetto non sarà più bianco assoluto e il loro potere abrasivo sarà maggiore grazie a differenti fattori come una migliore capacità assorbente.
Microplastiche ricerca
Siamo solo all’inizio di una nuova era e l’utilizzo di questi ingredienti ci riserverà sicuramente altri vantaggi. Per ora quello che è certo è che sono efficaci come le microplastiche ma non inquinano.
Noi, da sempre abbiamo a cuore l'ambiente e il futuro delle prossime generazioni, per questo abbiamo iniziato la ricerca tempo fa e a breve vi presenteremo dei prodotti che anticipano la nuova normativa sulle microplastiche.